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- Aghi per biopsia sui tessuti molli
Set monouso per biopsia epatica secondo Menghini.
La biopsia con ago di Menghini è detta “per aspirazione”: infatti il tessuto viene in un primo momento tagliato dalla punta tranciante della cannula e successivamente aspirato all’interno della siringa. Nel “Menghini modificato”, la depressione è causata dal movimento di arretramento del mandrino che il medico compie mediante l’arretramento del pistone ad esso collegato. Nel “Menghini classico”, l’ago è sprovvisto di mandrino.
Il medico, successivamente all’introduzione dell’ago nel paziente, provvede alla pulizia del lume interno alla cannula mediante l’iniezione di una piccola quantità di soluzione fisiologica; poi, una volta liberato il lume dai tessuti inglobati durante l’introduzione, il medico procede all’aspirazione del tessuto interessato mediante l’arretramento del pistone della siringa. Il tessuto viene fermato all’interno della cavità della cannula da uno specillo che ne ottura il lume evitando che l’aspirazione faccia penetrare il tessuto nel cilindro del pistone. La biopsia epatica, fin da primo approccio di Iversen e Roholm (1939), è stata ed è attualmente utilizzata nella diagnostica delle epatopatie primitive e secondarie dovute a neoplasie, leucemie, linfomi nonché all’iperpiressia ad eziologia ignota. L’ago di Menghini è il tipo di ago preferito per questa pratica in quanto permette l’asportazione di frustoli di tessuto che raggiungono i 4 cm di lunghezza senza alterare l’architettura del tessuto. La procedura di biopsia epatica secondo Menghini fu studiata nel 1958. La funzionalità clinica degli aghi prodotti da Biomedical è garantita dal fatto che essi ricalcano, dimensionalmente, nella forma delle punte e dei mandrini, quelli che sono sul mercato e che sono abitualmente utilizzati dai medici specialisti da molti decenni.
Biomedical ha personalizzato alcune forme dei componenti plastici, senza alterare quelle che sono le proprietà funzionali dei vari componenti.